DIO SCRIVE LA SUA STORIA ATTRAVERSO LA NOSTRA STORIA

18 Mag , 2025 - Catechesi,Famiglie


Noi abbiamo una vita così piccola e meschina che però diventa grande perché ospita la presenza di Dio; tutto questo non ci viene così facile da cogliere e neanche l’atto di fede ce la fa cogliere ma è la memoria che ce lo ricorda.

A volte pensiamo che sia l’intelligenza a farci cogliere questo: no, invece, è la memoria; è la memoria che ci fa tornare indietro nella nostra vita per poi riprenderla con attenzione, con delicatezza, che ci fa cogliere all’interno.

Allora, la facoltà di accogliere la presenza di Dio nella nostra storia è la memoria, che ci fa cogliere all’interno degli eventi della nostra esistenza la presenza di Dio.

Spesso questa presenza di Dio nella nostra vita passa inosservata e allora andiamo a cercare questa presenza di Dio chissà dove. No, la nostra vita è tutta un segno della presenza di Dio; a volte, però, la nostra memoria non funziona bene, cioè non è sempre capace di funzionare in modo corretto, cioè di cogliere al di là dell’evidenza.

Noi possediamo vari tipi di memoria: memoria Biblica, scientifica, ecc… è molto importante allora che questi tipi di memoria si incontrino soprattutto nel caso nostro di credenti, venga messa al centro la verità, cioè quella verità che è l’amore di Dio:

questa verità da significato a tutto!

La memoria, abbiamo detto, funziona tanto meglio quanto più ha trovato una verità capace di spiegare gli avvenimenti della vita stessa.

Noi, come credenti, sappiamo che la verità per eccellenza è l’amore di Dio che si manifesta nella croce di Gesù, è l’amore del Padre che si manifesta nel Figlio, e questo amore riesce a spiegare tutto.

Questo evento così crudele ci ha portato la Salvezza e la Redenzione di Gesù; è da allora che tutto assume un senso nella nostra vita, piccola o grande che sia. Allora, la cosa che noi dobbiamo fare è guardare dentro la nostra vita, andare a ritroso per cogliervi dentro questa grande verità. Ecco allora che la memoria affettiva che è sempre un po’ ammalata, deve lasciarsi guarire dalla memoria Biblica; tutti, nella nostra vita, ricordiamo degli eventi non così positivi, ci sono dei fatti nella nostra vita che se noi potessimo vorremmo dimenticare. Se noi facciamo memoria della nostra vita ci accorgiamo che ci sono vari tipi di scelte, esperienze significative ma anche decadenti nella nostra vita passata.

Allora comprendiamo che la nostra memoria affettiva ha bisogno di essere toccata, curata, dalla memoria Biblica. Spesso ci accorgiamo che tutte queste nostre ferite sono ancora vive nella nostra memoria, nel nostro inconscio e quindi sono ancora influenti sulle nostre scelte.

Per capire meglio come possa avvenire questa guarigione della memoria affettiva ad opera della memoria Biblica pensiamo a vari tipi di ferite che passano dentro la nostra memoria e collegate al nostro passato.

Nella vita di ciascuno di noi ci sono sempre delle ferite: possono essere ferite subite oppure ferite provocate da noi stessi.

Allora, ci sono queste ferite che in qualche modo abbiamo subito nella nostra vita, che non dipendono dalla responsabilità di nessuno:

ad esempio, lutti di persone care da cui ci siamo sentiti amati e che ci hanno lasciato, oppure qualche malattia…eventi negativi che non dipendono dalla responsabilità di nessuno, oppure ci sono ferite provocate dal legame di persone cattive in cui c’è una responsabilità e che possono avere una certa conseguenza anche nell’ambito decisionale della nostra vita ed educativo e che vanno a parare sulla nostra identità, sulla nostra maturità, che ci hanno limitato nell’ambito della nostra crescita.

Altre ferite che ci possono essere state nella nostra storia sono quei veri atti di violenza, cattiverie, calunnie, intenzioni non positive da parte di qualcuno nei nostri confronti: queste sono ferite abbastanza profonde e per essere curate ci vuole il coraggio di riconoscerle.

Poi passano ancora dentro la nostra memoria ferite legate al male che ognuno di noi ha fatto; a partire da questo male che noi abbiamo commesso nei confronti di Dio, a partire dal nostro peccato, oppure dal male fatto agli altri o a volte per le nostre debolezze che creano un male sia nei confronti di Dio sia nei confronti dell’uomo.

Poi c’è anche un male che non ci appartiene come singoli ma come collettività, come comunità di credenti: questo non lo possiamo escludere, queste ferite che ci riguardano come gruppo, che ci riguardano come comunità di credenti. Anche se tali peccati non li abbiamo commessi subiamo le conseguenze di questi gesti e noi possiamo interferire; S. Giovanni Paolo II ha chiesto perdono dei peccati commessi dalla Chiesa in passato.

Allora, è importante prendere coscienza che di fronte a noi c’è una realtà negativa e sono ferite ancora aperte e queste ferite possono essere curate e guarite certamente e lentamente attraverso l’amore di Dio manifestato nella croce di Cristo.

L’uomo, come Dio lo ha pensato, come è usciqto dalle mani di Dio è capace, con la grazia di Dio, di ritornare guarito e sanato. La memoria Biblica messa di fronte all’amore di Dio può riprendere in mano il nostro passato, la nostra vita e darle un nuovo significato, sempre con la grazia di Dio, correggendo il passato e rivivendo una nuova vita.

Ecco, solo il cristiano, colui che crede in Dio, può arrivare fino a questo punto, al punto di dire che il passato non è mai passato ma è ancora nelle nostre mani che aspetta di essere sanato attraverso quell’amore eterno manifestato nella croce di Cristo. Ecco, l’uomo è libero fino al punto di poter prendere in mano il suo passato e di ri-orientarne la direzione restituendo alla sua coscienza una presenza che aveva perso di vista.

Pensate la grandezza di questo gesto, la possibilità di poter arrivare fino a questo punto: ecco, qui con i nostri comportamenti sbagliati abbiamo allontanato il Padre; ecco Gesù, con il Suo amore crocifisso, ha reso presente il Padre nella nostra vita e per arrivare a questo Gesù ha sofferto l’abbandono del Padre sulla croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.

Noi sappiamo che abbiamo la possibilità di ripetere questo gesto anche nei confronti dei fratelli, rendere presente il Padre dove sembrava fosse assente.

Allora, il nostro passato può essere redento ma va riconosciuto a partire dal male personale: la memoria Biblica può guarire la memoria affettiva per quanto riguarda il male che abbiamo fatto noi.

Allora, è importante scoprire il male che abbiamo fatto ma non in maniera disperata, ma da persona che può essere redenta con la grazia del Signore. Allora, partiamo prima di tutto dal male personale, quello di cui ognuno è responsabile; è importante non dimenticare il nostro passato, vivere la coscienza del nostro peccato vuol dire vivere da cristiani e ricordare vuol dire fare l’esperienza della Misericordia di Dio.

Gesù stesso lo ha detto in Luca 15.7: ci sarà più gioia in Cielo per un peccatore convertito che per novantanove giusti che credono di non aver bisogno del perdono di Dio, cioè di conversione. Gesù ci fa capire che sono pochi quelli che hanno la coscienza del proprio peccato: uno su cento, dice Gesù.

Allora, dobbiamo chiederci se siamo proprio sicuri di cogliere la profondità di questo male che ci abita dentro. Qui bisogna fare memoria Biblica e questa guarisce la memoria affettiva che è così povera, povera; memoria Biblica vuol dire Misericordia di Dio data fin dalle origini in occasione di un peccato legato esclusivamente alla colpa da noi commessa; la Misericordia è quell’amore di Dio dal quale noi siamo provenuti, noi siamo nati.

S. Giovanni Paolo II dice che Misericordia è l’amore che va oltre la giustizia.

Nessuno di noi è nato perché se l’è meritato, ma ognuno di noi è nato per un amore sovrano e gratuito. Dio ci ha amato troppo e quel troppo gli è costato la vita, ci ha dato e ci ha amato in eccesso! Allora, se la Misericordia è l’amore che va oltre il meritato, oltre la giustizia, vuol dire che in principio era la Misericordia, noi ora ci siamo solo per Misericordia, solo un grande amore poteva pensarci ed amarci fino a questo punto.

Allora, è assurdo sciupare questa vita; se noi esistiamo è solo perché Dio è Misericordia e amore: noi siamo stati creati da un gesto misericordioso, siamo fatti da mani misericordiose, siamo stati pensati da una mente misericordiosa. Noi siamo impastati di Misericordia, noi potremmo dire che siamo stati perdonati da sempre, chiamati alla vita, creati dal perdono che ha preceduto anche il nostro amore e il nostro pentimento. Il perdono abbraccia tutta la nostra vita come segno ed accesso dell’amore di Dio ed è proprio nel sperimentare la nostra debolezza che ci permette, in accesso, di sperimentare questo amore di Dio:

è il nostro peccato che ci apre alla scoperta dell’amore eterno di Dio, e qui entra in campo Lc 15; “il figlio prodigo” prende coscienza dell’essere figlio e quindi dell’essere amato quando prende coscienza di essere peccatore, mentre il fratello maggiore si rapporta come uno che non ha bisogno di nessuno e quindi rimane fuori dalla casa del Padre. Il figlio minore poi si accorge di essere accolto dal Padre ma prima era per lui una persona che non conosceva: è stato il suo peccato che l’ha portato a conoscere il Padre e allora succede che solo a questo punto il giovane scopre di essere figlio e solo a questo punto scopre il male che ha fatto; cioè, nel momento in cui scopre di essere figlio nello stesso momento scopre di essere peccatore.

È stata la gioia e l’accoglienza a fare emergere insieme il figlio e il peccatore, è stato il perdono del Padre a creare il figlio e il peccatore e a questo punto scopre l’amore del Padre. Solo adesso capisce che aver abbandonato una persona così è cosa grave; per noi è difficile mettere insieme queste due cose, l’amore del Padre con il perdono e così anziché avvicinarci rischiamo di allontanarci dal Padre.

Allora, l’esperienza di essere peccatore ci fa sperimentare la grazia della grande Paternità di un Padre così misericordioso. Il fratello maggiore continua ad essere lontano dall’amore del Padre e non lo considera come Padre ma come il suo datore di lavoro. Allora, la memoria Biblica guarisce e risana la memoria affettiva e la memoria affettiva, attraverso la presa di coscienza del nostro peccato, ci restituisce anche la piena consapevolezza dell’essere figli. Ecco, queste due prese di coscienza viaggiano sempre insieme: Signore, facci dono di una vera conversione per conoscere il Tuo Amore!








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