Ritiro delle famiglie (12 febbraio 2017)

15 Feb , 2017 - Famiglie

OGGI VEDIAMO CHE COS’È IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA PER LA NOSTRA VITA

 

Il catechismo della Chiesa Cattolica è il fondamento dal quale ciascuno di noi è chiamato a riflettere per elaborare il proprio progetto di vita cristiana. Noi sappiamo che i nostri progetti di vita cristiana non li elaboriamo sui nostri sentimenti, ma li elaboriamo su dei valori, e i valori vengono codificati per capire ciò che è un valore da ciò che non lo è.

Ecco il catechismo è la codificazione dei valori, che non sono i valori in sé, ma ciò che conferma i valori.  Allora il catechismo parla della famiglia e dice che ha la sua origine in un sacramento, che è quello del matrimonio. Quindi la Chiesa riconosce la famiglia quando c’è di mezzo il Sacramento del Matrimonio. Ecco allora la famiglia è vista come chiesa domestica, è la realtà INIZIALE e NUZIALE dell’esperienza di Chiesa. Che cosa vuol dire?

La parola Chiesa vuol dire in italiano e in latino ‘‘ECCLESIA”, e così pure in greco, che traduce una parola ebraica che si chiama “Cahaal”. E nella Bibbia in ebraico c’erano due parole: “Cahaal” e “SINAGOGHE” che significano la stessa cosa però avevano una differenza fondamentale.

La SINAGOGA è ed identificava il popolo radunato per una realtà giuridica. Quando il popolo si raduna per una celebrazione con Dio, celebra e forma una “Cahaal”.

I Settanta sono stati i traduttori della Bibbia ebraica in greco nel II e III secolo prima dell’era di Gesù per ordine di Alessandro Magno, un imperatore che è morto di sifilide a soli trentatré anni (quindi non è che fosse tanto cattolico!), che però aveva intuito quanto fosse importante che il Libro Sacro del popolo ebreo potesse essere compreso anche dagli altri nella lingua dell’impero, che era la lingua greca. E quindi la traduzione che hanno fatto era di gente che conosceva sicuramente il significato della parola. Sapevano che gli Ebrei usavano quella parola per dire quella realtà lì e hanno tradotto chiesa, ecclesia tutte quelle volte che nella Bibbia c’era la parola CAHAAL che significava l’assemblea di Dio.

La Chiesa quindi è un’assemblea di Dio, una relazione resa possibile dal mistero di Gesù, il Verbo Incarnato: è la Pasqua del Signore, cioè questo passaggio così complesso, perché non è soltanto un mistero di morte e resurrezione. In queste due parole c’è una complessità che trasforma la realtà del mondo. È in questa trasformazione che noi cogliamo il senso di una relazione nuova che si è instaurata non più tra pochi, ma in una assemblea generale, in una Ecclesia cioè in una Chiesa.

Ora, la famiglia, anche se inizialmente è formata da due presone, ha in sé le caratteristiche di questa assemblea. La famiglia è l’assemblea di Dio in relazione. Ecco perché dicevo che la famiglia è tale quando nasce dal Sacramento del Matrimonio, perché è il Sacramento del Matrimonio che opera questo passaggio di relazione, è il Sacramento del Matrimonio che rende capace l’uomo/donna in una relazione d’Amore, di relazionarsi con Dio in una realtà che porta dentro di sé tutta l’umanità. Quindi nella famiglia vive il piccolo nucleo della realtà globale dell’umanità.

Famiglia quindi luogo dove Dio si manifesta come Colui che salva. La famiglia è il luogo di Salvezza. Quindi noi quando celebriamo la LITURGIA, celebriamo gli eventi della Salvezza. Gli eventi di questa salvezza noi non li possiamo cercare fuori della nostra realtà. Quante volte voi avete fatto e pensato: “Come sarebbe importante vincere al lotto. Se vinco mi prendo una casa grande con il giardino, ecc.”. Questo è un sogno di realtà che non abbiamo. Quante volte noi ci comportiamo in realtà diverse dalla realtà in cui siamo. Spesso noi sentiamo dire: “Quello fa il passo più lungo della gamba”, è il comportarsi a fare delle scelte che non sono secondo la sua realtà.

Questo è farsi delle illusioni, illudiamo noi stessi. Ecco bisogna stare molto attenti perché questo può avvenire spiritualmente dentro di noi, cioè avere dei sogni che non sono la realtà della vita. Il Mistero Pasquale (l’Eucarestia) che noi ci stiamo preparando a vivere è il mistero della profonda carità, ed è il mistero che rende autentico quella che è la dimensione della nostra famiglia.

La chiesa domestica ha il suo riferimento autentico nella Pasqua del Signore. E il prepararsi alla Pasqua per la famiglia vuol dire fare un processo di autentica purificazione, in modo tale che quello che pensiamo vada d’accordo con quello che in realtà siamo… Allora prepararsi alla Pasqua vuol dire fare in modo che veramente il Mistero Pasquale, che è un mistero di liberazione, caratterizzi la realtà familiare.

La chiesa domestica o famiglia diventa il luogo nel quale si sperimenta il Signore che salva: la Salvezza non viene dal di fuori, non viene da fantasie, ma viene nel vivere la realtà familiare così come è voluta da Gesù Cristo, così come noi la impariamo dal Vangelo.

Allora noi comprendiamo dal Catechismo della Chiesa Cattolica che dice: “È qui dentro la famiglia che si esercita in maniera privilegiata il SACERDOZIO BATTESIMALE”. Quindi, qui il Sacerdozio Battesimale viene messo dentro ad una nuova realtà.

Sapete, vero, che tutti voi siete sacerdoti con il Battesimo. Io non so cosa pensate quando andate alla S. Messa e il sacerdote dice: “Ti ringraziamo per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale”. Voi pensate magari che è la preghiera sua del prete. No! Questa è la preghiera dell’assemblea, che è detta dal sacerdote però, recitata al plurale: “… che ci hai ammesso alla tua presenza a compiere…” il nostro servizio: quello del sacerdote e il mio sacerdozio, che non è il sacerdozio ministeriale, ma che senza il sacerdozio battesimale non esisterebbe il sacerdozio ministeriale.

Il sacerdozio battesimale è la partecipazione al sacerdozio di Cristo. Gesù Cristo non era solo l’Eterno e sommo sacerdote del Papa, vescovi e sacerdoti. Ma Gesù Cristo è sommo ed eterno sacerdote di quel sacerdozio che è tipico del suo essere Verbo Incarnato, cioè dì Colui che ha detto “Non hai gradito né sacrifici né offerte, mi hai donato un corpo, allora io dico ecco io vengo o Padre per fare la Tua volontà”. Questa è l’azione sacerdotale. Allora noi qui comprendiamo che cosa significano le precedenti parole di S. Paolo che troviamo nella Lettera agli Ebrei (Eb 10, 8-9).

Per esempio vi ricordate che cosa ha detto il prete dopo il Battesimo dei vostri figli? Con l’unzione dice: “Egli stesso, il Padre, ti ha liberato dal peccato originale, ti ha unito alla Sua Chiesa e ti ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ti unge con il crisma, perché inserito in Cristo Sacerdote, Re e Profeta”, e parte da qui il nostro sacerdozio.

Perché parte da qui il nostro sacerdozio? Parte proprio da quell’azione che ci è stata dichiarata subito dopo il Battesimo: “… inseriti in Cristo Sacerdote, Re e Profeta”. Allora questo sacerdozio è l’esercizio di quello che ci parla S. Paolo nella Lettera agli Ebrei: questo è un passo che viene usato come seconda lettura alla celebrazione del matrimonio, della professione religiosa dei voti e dell’ordinazione sacerdotale. Pensate è quella stessa Parola che viene applicata a tre diverse realtà! Ed è la stessa Parola di Dio con gli stessi contenuti. Vuol dire che l’offerta del nostro corpo è gradita a Dio (leggere la Lettera agli Ebrei). Quindi “Offrite i vostri corpi come sacrificio a Dio gradito”.

Comprendiamo cosa vuol dire essere sacerdoti dal Battesimo: vuol dire avere la capacità di offrire come culto a Dio la propria vita, il proprio corpo, la propria personalità. Come? Nel mistero della vita familiare, nella reciprocità del dono di Amore che è dentro la famiglia.

Allora il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Questo è il modo privilegiato di esercitare il sacerdozio del padre di famiglia, della madre, dei figli e di tutti i membri della famiglia”. Cioè esercitare il sacerdozio nella chiesa domestica è il luogo della salvezza perché i gesti domestici diventano pedagogici e mossi dallo Spirito Santo, entrano in pienezza nella Famiglia Trinitaria, dove Gesù ci rappresenta in forma umana.

Tutto viene quindi divinizzato per mezzo dell’umanità del Nostro Signore Gesù Cristo.

Il Catechismo della Chiesa allora è la guida sicura che ci conduce a coniugare la volontà di Dio per ricevere le Sue benedizioni.