Notizie dalla missione di Toluca-Messico

5 Lug , 2021 - Messico,Missioni

Toluca, luglio 2021

 

Cari amici del gruppo di preghiera, come state?

Noi, grazie a Dio stiamo bene e altrettanto speriamo di voi.

Qui in Messico sembra che la pandemia faccia meno paura: siamo passati al “verde” (anche per una necessità politica, dato che il 6 giugno ci sono state le elezioni) e le attività stanno lentamente tornando alla normalità. Anche noi stiamo riprendendo le formazioni in presenza, mentre fino ad ora si facevano quasi tutte “in linea”.

Stiamo notando un aumento di persone che ci chiedono di fare adorazione al Santissimo: l’anno di “digiuno” Eucaristico, dovuto alla pandemia, ha portato come frutto un maggiore desiderio di stare con il Signore.

Il nostro Arcivescovo non ha ancora autorizzato i Ministri Straordinari della Comunione a portare la S. Comunione agli ammalati, se non in casi gravi; per questo pochi infermi hanno la grazia di ricevere il Signore nelle proprie case. Tra questi c’é Salvatore, di cui vogliamo raccontarvi brevemente la storia.

Salvatore era un giovane di 35 anni, cresciuto in una famiglia cattolica, che però aveva deciso di abbandonare la fede e si mostrava ostile alla Chiesa. Circa sei anni fa gli diagnosticarono un tumore al cervello, lo operarono e sembrava fosse andato tutto bene, anche se gli erano rimaste alcune sequele. Però la malattia lo aiutò a ritrovare la fede: ora “Ciavita” (così chiamano i Salvatore) andava alla S. Messa e riceveva la S. Comunione.

Per la pandemia i medici non potevano fargli i consueti controlli e a marzo di quest’anno si accorsero che il tumore si era esteso, invadendo altri organi: era urgente un’altra operazione. A metà maggio, Salvatore con i suoi genitori è potuto andare in Parrocchia a confessarsi e ricevere l’unzione degli infermi. Alla fine di maggio, prevedendo già prossimo l’intervento chirurgico, i genitori di “Ciavita” ci chiesero di portargli la S. Comunione. Con l’autorizzazione del Parroco siamo andate a casa sua quattro volte, l’ultima delle quali lunedì 7 giugno, il giorno prima che fosse ricoverato per l’operazione. Salvatore aveva paura, voleva vivere e aveva ancora tanti sogni da realizzare: voleva trovarsi una fidanzata, sposarsi, riprendere gli studi universitari, interrotti per il cancro…; però viveva nella pace: aveva ricevuto nostro Signore e si abbandonava nelle Sue braccia. Il giorno seguente, martedì, lo ricoverarono e meno di 24 ore dopo, ancora prima che fosse fissata la data dell’operazione, inaspettatamente, Salvatore fu chiamato alla presenza del Padre.

Ringraziamo il Signore per l’esempio che ci ha dato questo giovane, che, nonostante i forti dolori, non si lamentava; e per averci volute come semplice strumento nelle Sue mani per portare pace e conforto ad un ammalato terminale. Il Signore può fare meraviglie se Lo lasciamo agire, così come ha portato “Ciavita” dall’ateismo a morire in Grazia.

Concludiamo questa lettera, chiedendovi di pregare per i genitori di Salvatore, per la missione qui in Messico e per le persone che, anche qui, ci aiutano.

Noi preghiamo per voi.

Un caro saluto a tutti voi, alle vostre famiglie e a Don Roberto.

In Gesù, sorelle dal Messico.